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Immagine del redattoreDanila Properzi

Dimmi con chi vai e ti dirò… chi diventerai


L’essere umano è di per sé un essere straordinariamente meraviglioso e unico.

Ma è anche vero che per una serie svariata di ragioni questa “meraviglia” prende pieghe distorte. Alcuni esseri umani arrivano ad essere brutti, ignoranti, tossici. È come se la luce perfetta con cui nasciamo si affievolisse giorno dopo giorno fino a farne diventare un lontano ricordo, giacché il buio lo sovrasta.

Queste persone diventano pericolose perché riescono a contaminare, a distruggere, ad esaurire le persone che frequentano.

Chi va coi savi diventa savio, ma il compagno degli insensati diventa cattivo. Pr 13.20

Non vi ingannate, le cattive compagnie corrompono i buoni costumi. 1Co 15.33

Ma chi sono le cattive compagnie? Il nostro pensiero immediatamente ci dice che cattive compagnie sono i drogati, i depravati, gli ignoranti, i bugiardi e così via. Indubbio, ma questi sono personaggi il cui atteggiamento è evidente, talmente evidente che Paolo non avrebbe sentito il bisogno di avvisare i fratelli di Corinto.

Le cattive compagnie non sono sempre visivamente cattive. Citiamone alcune: i vittimisti, i subdoli, le persone con un forte senso di inferiorità, le persone invidiose, gli adulatori, quelli che non sanno perdonare e quindi i rancorosi, i mormoratori, i vendicativi, le persone arrabbiate con la vita.

Una frequentazione saltuaria, sporadica, non da a loro il tempo di corromperci, ma possono certamente contaminarci.

Vi è mai capitato di uscire con una persona, eravate lì belli tranquilli, ma quella persona passa il tempo a vomitare la sua rabbia su di voi, riguardo ad una determinata cosa che gli è capitata, e alla fine tu torni a casa esausto o persino arrabbiato, ossia hai preso su di te la sua rabbia. Non gliel'hai tolta, si è moltiplicata. Noi possiamo assorbire le emozioni degli altri. Le emozioni ci condizionano.

In uno dei tanti racconti biblici e nello specifico nel libro di 1 Cronache 19, si racconta del re Davide che saputo della morte del re degli ammoniti, suo amico, volle inviare dei messaggeri per consolarne il figlio. Ma i consiglieri di Hanun, questo era il nome di questo figlio, all'udire ciò dissero: «Credi che Davide ti abbia mandato dei consolatori per onorare tuo padre? I suoi servi non sono forse venuti da te per esplorare, distruggere e spiare il paese?». Allora Hanun prese i servi di Davide, li fece radere e fece tagliare le loro vesti a metà fino alle natiche, poi li lasciò andare. (v.3,4)

Che consiglio terribile! Ma soprattutto che consiglio suicida! Sono stati stolti a sfidare un re potente come Davide, non solo, ma mostrano anche di non conoscere la storia del proprio paese disconoscendo la relazione tra il padre del re e Davide. Queste persone denotano un profondo e pericoloso pessimismo. Il pessimista si nasconde dietro la frase “sono realista” ma mentre il realista, in quanto tale, è equilibrato ed è capace di mettere davanti tanto gli aspetti potenzialmente negativi come quelli potenzialmente positivi, il pessimista invece no, vede solo la truffa e l’inganno.

A questi “consiglieri” non gli bastò dare un cattivo consiglio, ma scelsero anche una via dalla quale non tornarono più indietro, poiché invece di umiliarsi e chiedere perdono a Davide decisero di investire i propri averi per cercare un esercito alleato, quindi coinvolgendo altri in questa follia. Ovviamente ci fu una guerra dove gli alleati furono umiliati e abbandonarono gli ammoniti, e gli ammoniti furono distrutti. Hanun stesso fu umiliato perché visse la vergogna più grande che un re possa vivere: vedersi togliere la corona.

Un cattivo consiglio quando accettato non rimane mai circoscritto ma diventa un effetto domino. Non riguarderà mai solo te, ma coinvolgerà anche le persone a te più prossime.

A chi stiamo ascoltando? Da chi stiamo accettando consigli? Da chi ci lasciamo influenzare?

Le persone che ci influenzano non sono solo quelle che frequentiamo ma anche quelle a cui ci ispiriamo. Attraverso internet il raggio di influenza è notevolmente aumentato, ora si può “frequentare” anche persone che nemmeno si conoscono.

Il politico, il giornalista, lo scrittore, il regista, l’attore, il cantante, lo sportivo che segui assiduamente… attento. Attenzione a cosa si ascolta, a cosa facciamo entrare dentro l’anima, perché quello la influenzerà.

Non vi mettete con gli infedeli sotto un giogo diverso, perché quale relazione c'è tra la giustizia e l'iniquità? E quale comunione c'è tra la luce e le tenebre? E quale armonia c'è fra Cristo e Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele? E quale accordo c'è tra il tempio di Dio e gli idoli? Poiché voi siete il tempio del Dio vivente, come Dio disse: «Io abiterò in mezzo a loro, e camminerò fra loro; e sarò il loro Dio, ed essi saranno il mio popolo». Perciò «uscite di mezzo a loro e separatevene, dice il Signore, e non toccate nulla d'immondo, ed io vi accoglierò. 2Co 6.14-17

Viene usato questo versetto per riferirsi esclusivamente alle coppie. Ma Paolo non parla in nessun momento di matrimonio. O meglio non parla di un caso specifico. Paolo sta dicendo: Attento a chi ti associ!

Scegli le persone da frequentare. Sceglile. Non ti associare solo perché: eh è accaduto; eh sai, andiamo a scuola insieme, al lavoro insieme, in palestra insieme. Non vivere passivamente le compagnie: SCEGLILE!

Perché l’essere umano non solo è in grado di donare ma può anche prendere e togliere da noi.

Non scegliere basato sui sentimenti o le sensazioni. Scegli basandoti su Dio.

Giovanni ci racconta che Gesù scelse i suoi discepoli solo dopo il battesimo. Ossia quando lo Spirito scese su di lui, la prima cosa che fece fu scegliere con chi associarsi… per l’eternità!

Scegliete persone che vi arricchiscono, scegliete persone di cui percepite la loro ricchezza interiore. Non scegliete cristiani solo perché tali si definiscono, perché ci sono tanti cristiani così piccoli, complicati, o che hanno l’apparenza di santità ma sono ben lungi dall'essere santo!

Quando ebbe finito di parlare a Saul, l'anima di Gionathan rimase legata all'anima di Davide, e Gionathan l'amò come l'anima sua. Quel giorno Saul lo prese con sé e non gli permise più di ritornare a casa di suo padre. Gionathan fece quindi un patto con Davide, perché lo amava come la sua anima. Poi Gionathan si tolse il mantello che indossava e lo diede a Davide, e vi aggiunse pure le sue vesti, la sua spada, il suo arco e la sua cintura. 1Sa 18.1-4

Quanto è stata straordinaria questa amicizia e quanto è stata vitale per la vita di Davide e per il suo regno!

L’amicizia, essa è una virtù o è accompagnata da virtù, ed è, inoltre, radicalmente necessaria alla vita. Infatti, senza amici, nessuno sceglierebbe di vivere, anche se possedesse tutti gli altri beni; […] Essa poi aiuta i giovani a non commettere errori, i vecchi a trovare assistenza e ciò che alla loro capacità d’azione viene a mancare a causa della debolezza, ed infine, coloro che sono nel fiore dell’età a compiere le azioni moralmente belle: "Due che marciano insieme...", infatti, hanno una capacità maggiore sia di pensare sia di agire. (Aristotele – Etica a Nicomaco)

Due valgon meglio di uno solo, perché hanno una buona ricompensa per la loro fatica. Se infatti cadono, l'uno rialza l'altro; ma guai a chi è solo e cade, perché non ha nessun altro che lo rialzi! Così pure se due dormono assieme, si possono riscaldare; ma uno solo come farà a riscaldarsi? Se uno può sopraffare chi è solo, due gli possono resistere; una corda a tre capi non si rompe tanto presto.

Ec 4.9-12

Anche questo versetto viene associato agli sposi, e viene recitato nei matrimoni, ma l’autore qui non specifica nulla di tutto ciò. Quello che lui vuole evidenziare è la forza che c’è quando ci si associa a qualcun altro. Ragioni meglio, vedi di più, vai più veloce.

Siate amichevoli con tutti, ma non siate amici di tutti. Non vi associate con tutti, nemmeno Gesù lo faceva, Gesù scelse i suoi dodici e dei 12 ne scelse 3 con cui condividere le esperienze più fondamentali della sua vita. Non c’è niente di cristiano nell'essere “amico” di tutti.

Qualcuno una volta mi disse “Dio non unisce persone, Dio unisce propositi”.

Attenti a chi vi associate, attenti a chi condividete i vostri sogni, i vostri progetti, di chi ascoltate i consigli. Chiedete a Dio, anche perché Lui è l'unico che conosce il cuore dell'uomo!

L'olio e il profumo rallegrano il cuore, così fa la dolcezza di un amico con i suoi consigli cordiali.

Pr 27.9

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